Cosa significa vivere un’esperienza o un percorso spirituale in coppia?
Frequentare insieme seminari sul risveglio del chakra del cuore o weekend di meditazione insieme?
Leggere gli stessi libri di ispirazione buddhista?
Anche questo, certamente.
Qui però vorrei dare una definizione più ampia di percorso spirituale: un sentiero spirituale è ogni strada che conduce ad ampliare la nostra consapevolezza da uno stadio più limitato a uno più vasto e inclusivo.
In questo caso, si tratta di un percorso condiviso da due persone.
Una coppia che passa da un’unione puramente fisica a una condivisione di emozioni e sentimenti, sta vivendo un’espansione spirituale.
Lo stesso sta facendo una coppia che da una condivisione fisica e sentimentale, si apre allo scambio intellettuale di idee, ideali, pensieri, progetti.
Altrettanto fa una coppia impegnata anche in un’opera per espandere la coscienza collettiva, creando un’impresa per portare avanti un progetto utile a un più vasto gruppo.
Ma il percorso spirituale di coppia può anche introdurci gradualmente a vivere una vera e propria coscienza di gruppo.
Infatti, oggi esiste uno specifico percorso spirituale di coppia che è connesso all’attuale percorso evolutivo dell’umanità: il passaggio dalla coscienza individuale a quella di gruppo.
Questo percorso è fondamentale alla stessa sopravvivenza della nostra specie.
Esso ci viene gridato in ogni maniera dall’ecosistema in cui viviamo.
Ci viene chiesto di abbandonare l’egoismo che ci spinge a consumare e inquinare per il nostro individuale piacere, indifferenti a ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi.
La coscienza collettiva ci invita a domandarci: se tutti si comportassero come me, il mondo sarebbe un posto più o meno vivibile? Quali delle mie abitudini potrei modificare per andare incontro al bene comune per il maggior numero di persone?
Rispondere a questo appello ci risulta difficile?
Ecco perché possiamo iniziare dal percorso spirituale di coppia.
In questo caso, si tratta di creare non una coscienza di gruppo con entità poco o per nulla conosciute, ma una coscienza di coppia con una persona che conosciamo, rispettiamo, amiamo.
Da dove cominciare?
Vi porto l’esempio di Alessandro e Anna.
Entrambi erano persone educate, sensibili, intelligenti, che frequentavano seminari di crescita personale e spirituale.
Eppure, si rinfacciavano reciprocamente il loro egocentrismo.
Anna accusava Alessandro di essere alessandrocentrico e viceversa.
Entrambi pensavano prima ai propri interessi, benessere, divertimenti e poi a ciò che piaceva al partner. Entrambi ritenevano che fosse l’altra persona a essere maggiormente in difetto e che dovesse cambiare per prima.
Se ne lamentavano tra di loro e con i loro conoscenti.
A un certo punto, i loro amici diedero a entrambi, separatamente, lo stesso consiglio: pensa che gli interessi del partner siano più importanti dei tuoi e agisci di conseguenza.
Questo genere di suggerimenti era stato offerto più volte in passato, senza nessun risultato.
Stavolta però qualcosa era cambiato: Anna e Alessandro non ne potevano più. Avevano raggiunto un punto di crisi.
Ogni crisi indica un’opportunità: la rottura di un vecchio equilibrio, insoddisfacente quanto rassicurante, e la possibilità di trovarne uno nuovo, di livello più elevato, ma sconosciuto.
La sofferenza li aveva spinti a superare la paura dell’ignoto e a fare un serio tentativo.
Entrambi iniziarono a chiedere al partner cosa gli interessava fare, cosa sarebbe stato più utile nella casa, dove sarebbe stato bello andare nel successivo weekend, e così via.
Smisero di chiedere costantemente e iniziarono a offrire il proprio aiuto al partner.
Questa fase li accompagnò a vivere il punto di vista complementare al precedente.
I loro rapporti migliorarono, ma sentivano ancora che mancava qualcosa.
Avevano sperimentato l’altruismo: inizialmente forzato, gradualmente più spontaneo.
Mancava ancora una reale coscienza di coppia, vissuta come un’entità nuova, non come la somma di due individui.
Questo nuovo traguardo li attraeva, ma li intimoriva: non avrebbero annullato la loro identità individuale? Non avrebbero perso ciò che li rendeva unici?
I dubbi si sciolsero naturalmente quando, durante un seminario, compirono una meditazione in cui immaginarono un triangolo equilatero con un vertice verso l’alto.
Sentirono che finora avevano vissuto nei due vertici inferiori: quello dell’iniziale egocentrismo e dell’attuale altruismo.
Percepirono, inizialmente in modo confuso, poi sempre più distintamente, che il vertice superiore che li attendeva, avrebbe condotto non alla perdita della propria identità, ma a un guadagno.
Sentirono che entrare simbolicamente in quel vertice avrebbe espanso il loro stato di coscienza.
Iniziarono consapevolmente a focalizzarsi non sul proprio benessere o su quello del partner, ma sul bene più grande della coppia.
Cosa avrebbe favorito un’armonia di coppia? Cosa l’avrebbe contrastato?
Davanti a ogni evento della vita, di fronte a scelte, decisioni, obiettivi, iniziarono a porsi prima queste domande e solo poi a chiedersi quali erano i loro desideri individuali.
Spesso si resero conto che i loro obiettivi personali potevano essere inclusi, e non esclusi, in quelli di coppia.
Sperimentarono che lo stato di coscienza maggiore (quello di coppia) include il minore (quello individuale), senza annullarlo.
Mantennero caratteri differenti, preferenze individuali, caratteristiche distintive come singole persone, ma queste divennero meno disturbanti per l’armonia comune.
Compiere insieme le comuni attività, dal fare la spesa, a mettere a posto casa, a visitare un luogo lontano, si colorò di una nota più piacevole, quella dell’autentica condivisione.
Il loro stare insieme diventò meno figlio della paura di stare da soli e derivò maggiormente dal piacere di una gioia maggiore.
Una coppia può nascere dalla paura di vivere una carenza (il vuoto della solitudine) o dal piacere di una pienezza (la gioia di stare insieme).
Il percorso spirituale è anche questo: trascendere questa paura, sentendo di essere completi da soli, ma decidendo comunque di stare in coppia, per sperimentare una gioia più grande, uno stato di coscienza più elevato.
Riflettendo, anche sulle mie abitudini, ho sentito che difficilmente possiamo vivere la coscienza di gruppo, se non riusciamo neppure a sentire una reale unità con chi ci è più vicino.
Spesso la presunta coscienza di gruppo è un’illusione, in cui immaginiamo di essere in connessione con una generica umanità, per sentirci più buoni. Nel mentre, forse, non riusciamo neppure ad andare d’accordo con le persone concrete intorno a noi.
Il percorso spirituale di coppia allora può essere un modo per essere introdotti nell’anticamera della coscienza collettiva, iniziando da ciò che è piccolo, concretamente alla nostra portata.
Vivere una vita di coppia, la fusione di due coscienze in una, può aiutarci a esplorare un’embrionale coscienza di gruppo.
Un gruppo esoterico è costituito da un minimo di tre unità che collaborano armoniosamente (anche a distanza e senza interagire direttamente) per uno scopo evolutivo condiviso.
Far parte consapevolmente di gruppi di questo genere rappresenta uno dei nostri più importanti traguardi evolutivi.
La coppia che viviamo può allora diventare anche un modo per abituarci a vivere questo stato di coscienza. La connessione col partner può introdurci a connessioni più vaste, con persone a maggiore distanza fisica e psicologica da noi, ma sempre nel concreto della vita quotidiana, non nelle nebbie dell’illusione.
Anche questa è evoluzione spirituale.
Cos’è questo percorso se non una strada per passare da un amore più circoscritto a uno più profondo, vasto e inclusivo?
Possiamo così vivere un sano amore per noi stessi, poi quello per un partner; in seguito quello per un primo “noi”: per la coppia che formiamo, una nuova entità che emerge dall’unione tra due individui separati.
Infine (ma non c’è mai una fine), possiamo ampliare il nostro amore a gruppi sempre più vasti, di cui ci sentiremo parte nel corso della nostra vita.
Entreremo così in un più vasto mondo d’amore.
Un abbraccio da
Francesco
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L’illustrazione dell’articolo è di Elena Corsi, artista creativa e consulente per mezzo delle energie angeliche. Se vuoi conoscere cosa propone, vai a trovarla qui.